Testimonianza a cura di Nicolas Itria – Classe 3°C – Scigliati – I.C. Carducci Capaccio
L’ex tabacchificio ha rappresentato per molte famiglie del Sele dignità e speranza per il futuro e per molte donne autonomia ma anche tanto sacrificio, come ci racconta la signora Maria, che scava tra i ricordi di bambina quando sua madre Annamaria Russo, veniva presa presto la mattina da una camionetta coperta da un telone e accompagnata al lavoro; dove tante donne spesso giovanissime con tanta fatica cercavano di dare il necessario alle proprie famiglie.
La signora Maria tra un ricordo sfogato e un altro cercando di mettere in ordine gli eventi, scoppia in una risata divertita, raccontando anche dei litigi che avvenivano tra colleghe e le tirate di capelli.
La sua mamma lavorava per non più di quindici lire al giorno, che loro consideravano una buona paga, ma lei con tanta nostalgia e con quei soldi la sua mamma ha sposato cinque figli, un’ espressione questa che ci fa capire quanto sacrificio c’è dietro, un matrimonio era la realizzazione di un sogno ed era costoso figuriamoci poi sistemare cinque figli!
Maria ci racconta di come la signora Annamaria dopo una lunga giornata di lavoro tornava a casa e svolgeva tutte quelle faccende che oggi al solo pensiero reputiamo faticosissime, di come impastava per il dolce palato dei propri figli e del profumo di amore, allegria e cibo che alloggiava in casa.
Una donna in gamba, che ha saputo trasmettere ai suoi figli l’amore per il lavoro e ha saputo insegnare il sacrificio. La signora Maria, con un filo di voce parla del lavoro della sua mamma e dice che era pesante. Ella doveva stare tutto il giorno a selezionare foglie di tabacco, quello biondo, quello nero, quello di prima, di seconda e terza scelta, poi doveva disporlo perbene nelle botti, il gran caldo e l’odore a volte molto forte la facevano stare male.
La signora Annamaria era una stagionale e quando lo stato decise la chiusura del tabacchificio per le stagionali come lei svanì la speranza di un futuro e di un’assunzione permanente, ci fu il via al “Movimento delle Tabacchine o delle Tabacchere” come venivano chiamate.
Dalla storia della signora Annamaria possiamo percepire che l’ex Tabacchificio rappresenta una realtà che ha consentito in particolare alle donne, le cosiddette “Tabacchine”, di andare verso un lentissimo percorso di emancipazione già agli inizi degli anni del secondo dopoguerra.